Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: cioe

Numero di risultati: 83 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Le due vie

254985
Brandi, Cesare 50 occorrenze

Le due vie

’antinomia non venga soppresso d’autorità. Ma quando questa soppressione forzosa non avviene, un’altra caratteristica colpisce: che, cioè, l’antinomia non

Le due vie

Bisogna tuttavia prevenire un’obbiezione. E cioè: tanto il primo modo di considerare l’opera d’arte, nella sua struttura, quanto il secondo, al

Pagina 10

Le due vie

accade con l’impressione, se si faccia pernio cioè su quello che può ricostruirsi circa i moventi e i sentimenti dell’artista, le fonti, le influenze, e

Pagina 10

Le due vie

Riconoscemmo a suo tempo la prima eventualità — l’arrestarsi cioè alla costituzione dell’oggetto — nella fotografia e nel cinematografo. Più tardi

Pagina 103

Le due vie

’arte, al modo cioè che uno riceve una legnata sulla testa, se come tale non la individua nel suo foro interiore, con un atto autonomo di riconoscimento

Pagina 104

Le due vie

strutturale denunzi la sua apertura, e il genere dell’apertura. È a questo punto allora che s’affaccia la possibilità dell’equivoco, quando cioè l

Pagina 106

Le due vie

intendendosi, per tema spaziale un tema iconologico o iconografico, e cioè né il tema della chiesa né quello del palazzo o del monumento?

Pagina 114

Le due vie

si rivela poi a posteriori, compiuta cioè sull’impressione che l’opera d’arte genera, non sull’opera in sé e per sé.

Pagina 12

Le due vie

, e cioè il filone che si denomina a turno neo-costruttivista, gestaltico, arte programmata, ed ora op-art, ma la cui caratteristica comune e fondamento

Pagina 125

Le due vie

assai meno illusiva, assai meno invogliante di quella che si potrebbe vedere in qualsiasi cartellone americano. Avviene cioè la stessa riduzione che in

Pagina 136

Le due vie

finite, e precisamente nel senso in cui l’opera si consuma praticamente nell’immediatezza del presente, diciamo pure gastronomicamente, e cioè nel

Pagina 139

Le due vie

’arte, riproduciamo allora non già l’atto creatore del suo autore, ma l’atto con cui, estraniandola al divenire, creandola cioè, egli la calava nel flusso

Pagina 14

Le due vie

, compiere cioè una riduzione fenomenologica assolutamente originale. Tale riduzione approda allora al riconoscimento di una epoché singolarissima, in quanto

Pagina 14

Le due vie

fotografia quel che si è detto, e cioè un modo di fermare a vista senza formularlo, l’oggetto, intenzionato in certa maniera nel flusso esistenziale (e da

Pagina 145

Le due vie

’attitudine del fotografo in quanto si ponga più distante da quella dell’artista, e cioè col minimo o con l’assenza di investimento simbolico. Senza l

Pagina 149

Le due vie

-fenomeno-non-è, ed è cioè il caso che, ancora come ipotesi, chiamiamo opera d’arte. Il secondo, analogo ma non identico, è quello in cui l’intenzionalità

Pagina 15

Le due vie

sceneggiata tutta drammaticamente. Si ripresenta cioè, anche per il cinema, quell’illusione tipica della fotografia per cui sembra valere solo per avere fissato

Pagina 151

Le due vie

come presa d’immagine e della fotografia come restituzione di un’immagine in movimento nella sua durata temporale; e cioè la differenziazione fra

Pagina 153

Le due vie

E cioè il suono fotografato ha subito un’evoluzione simile a quella dell’oggetto visivo, in quanto che dallo scrupolo iniziale di registrazione come

Pagina 154

Le due vie

Se per causa, infatti, s’intende l’autore, in quanto crea l'opera, e cioè sceglie, aduna, compone i mezzi fisici che la costituiranno, una causa va

Pagina 17

Le due vie

’architettura intendeva quasi sopprimere la tettonica, e cioè ridurre la tecnica al minimo, con un evidente regresso sulla pratica europea del tempo

Pagina 171

Le due vie

Ma forse la cavia più illustre delle indagini psicoanalitiche è Leonardo da Vinci, che dal 1910, dal tempo cioè del famoso saggio di Freud, ha visto

Pagina 175

Le due vie

, arbusto di rose, e coniglio alludono all’amore di Venere per Adone, e cioè ad un mito in cui il Rinascimento vedeva sia una prefigurazione della passione e

Pagina 183

Le due vie

fare ciò, si può anche subire l’illusione che, avendo accantonato l’opera come opera d’arte, senza cioè porla in discussione sotto quest’angolo, non si

Pagina 19

Le due vie

, interrogare questo fenomeno che è la montagna, e cioè accantonare la sua presenza imminente, oggettivandola, per indagare come si sia formata, di quali

Pagina 20

Le due vie

in quanto svelato, e cioè dell’essere» 7. Donde l’altra asserzione, in cui la concettualizzazione dell’opera d’arte come realtà si trova espressa

Pagina 21

Le due vie

dell’ipotesi esibisca istantaneamente la verifica dell’ipotesi stessa: l’ipotesi cioè non anticipa il fenomeno, ne spiega le modalità. Nel caso delle

Pagina 24

Le due vie

Nelle due ultime attitudini l’opera d’arte ha dunque subito, nella coscienza del ricevente, una valutazione che finora non si era incontrata, e cioè

Pagina 29

Le due vie

come primo rispetto al comportamento che assumerà una coscienza prendendone atto: e cioè il caso, ad esempio in cui apro una porta, dietro cui non

Pagina 31

Le due vie

poesia, le parole — e cioè il gruppo di elementi di percezione — serviranno alla intelligenza interna della poesia e non per l’informazione che

Pagina 31

Le due vie

L’esempio ha dunque chiarito un punto fondamentale, e cioè quella oscura «intelligenza di se stessa» a cui deve l’opera d’arte l’apparente

Pagina 32

Le due vie

in senso formale, estetico, ma sulla base della improbabilità, e cioè su base statistica. L’informazione o originalità è funzione dell’improbabilità

Pagina 32

Le due vie

Questi nuovi concetti hanno un’utilizzazione evidente per il campo per cui sono stati formulati, il campo cioè dove l’informazione si valuta per

Pagina 33

Le due vie

della recezione dell’opera d’arte, pur se la si inquadri solo sotto quest’ultimo aspetto, e cioè dalla parte del ricevente. In questo senso l’estensione

Pagina 35

Le due vie

stimolo può essere prodotto da un’infinità di differenti sollecitazioni esterne, e cioè ad uno stesso stimolo non corrisponde sempre uno stesso oggetto

Pagina 48

Le due vie

più «indifferente», e cioè meno carica di assunzioni e di aspettanze riguardo all’oggetto stesso, mentre questo oggetto potrà presentarsi in una

Pagina 49

Le due vie

connotazione del messaggio in codice non si limita tuttavia al modo di presentare la fotografia, dal testo cioè o dal titolo o dalla didascalia che può

Pagina 51

Le due vie

, la distinzione fra immagine come immagine e immagine come segno non potrà intendersi preclusiva che, anche in questo secondo caso, e cioè all

Pagina 53

Le due vie

altro con lo storicizzarsi dell’artista in quanto uomo, con la sua biografia cioè, sicché il trapasso dalla biografia — e per biografia si devono

Pagina 54

Le due vie

e semiosi si presentificano alla coscienza stessa. In modo particolare, per quel che riguarda l’opera d’arte, e cioè la pura astanza alla coscienza

Pagina 59

Le due vie

intenzionale delle strutture verbali» 6, è costretto ad osservare che qualsiasi genere di condotta verbale è orientato verso un fine, è intenzionale cioè: ma

Pagina 61

Le due vie

ditta e dei prodotti: paste alimentari, salsa ecc.), l’immagine denotata (quello cioè che nudamente rappresenta), l’immagine connotata (e cioè tutti i

Pagina 63

Le due vie

ascolta. Così le innovazioni introdotte dalla musica seriale nel codice tradizionale della musica, l’hanno resa, per i più, incomprensibile: e cioè non

Pagina 71

Le due vie

che fa il significato di un’architettura, la sua sostanza conoscitiva, e cioè l’uso a cui è destinata, rappresenta una genericità più che una

Pagina 72

Le due vie

della meccanica di Newton rese possibile nei tempi nostri: fino all’avvento cioè della meccanica quantistica e della teoria della relatività. Ma, oltre

Pagina 75

Le due vie

: «vel, ut vulgo ajunt, quod nihil fit sine causa». E cioè sottolinea che tale formulazione, pur continuando a esibirla unitamente al principio di

Pagina 77

Le due vie

). Riconosce Heidegger che, sebbene accettato fra i principi primi — e cioè i princìpi di identità, di differenza, di contraddizione, del terzo escluso — neppure

Pagina 79

Le due vie

Ma proprio questa inevitabile riduzione dell’a-priori all’a-priori universale della correlazione (e cioè a condizione formale dell’esperienza diretta

Pagina 82

Le due vie

allora di due facce di un unico evento, come di due ipostasi cioè, ma di un unico evento esaminato a due livelli diversi dalla conoscenza, a due

Pagina 90

Le due vie

radicale della storia come catena di cause, in quella di Croce, cioè, a cui non riuscì di eliminare ad ogni livello la ricerca delle cause; «se ci

Pagina 90

Cerca

Modifica ricerca